Senigallia 5 Stelle: ‘Nessun dissidio tra Regione e Comune sui tagli della sanità’
"Il 17 giugno è stata sancita la Pacificazione nel teatrino delle parti"
Non sembra che in futuro ci saranno dissidi tra Regione e Comune riguardo ai tagli della sanità nel territorio delle valli del Misa e del Nevola. Martedì 17 giugno 2013 presso il consiglio comunale, è stata sancita la Pacificazione nel teatrino delle parti in cui il Sindaco ha sostenuto quella del bravo moschettiere che si prende carico delle lamentele dei suoi poveri concittadini. Con un bla bla bla fino e forbito ha dichiarato di voler prendere parte al processo di cambiamento in atto. E gli altri attori che facevano ammuina.
Ognuno può pensare quello che meglio crede, ma essendo nostri rappresentanti eletti, i consiglieri dovrebbero chiedersi se veramente hanno idea di quello di cui hanno formalmente discusso, oppure se si sono lasciati distogliere dai veri problemi portando avanti solo lamentele irrilevanti dal punto di vista degli interessi dei cittadini.
Gli interventi sono stati tutti mirati a sollevare alcune questioni di pura micro- organizzazione che rappresentano solo problemi di facciata.
Il cittadino, in realtà, con la nascita di Ospedale Unico di Area Vasta e future prospettate reti cliniche, si troverà sempre più delocalizzato rispetto alla possibilità di usufruire del servizio in località almeno vicina ai suoi luoghi di vita. Con il prospettato uso di un concetto di fruibilità sicura presso strutture certificate per le singole attività, arriveremo ad un sistema definito di rete che porterà a scelte di erogazione limitate solo in alcune sedi.
NB: si dice che là dove si fanno più interventi di un certo tipo c’è più sicurezza per l’utente. Tutti a Seattle allora: perché accontentarsi di Torrette di Ancona?
Si continua purtroppo a parlare di eccellenza in sanità e della necessità di individuare strutture di grado superiore che le accolgano (per noi le Aziende Ospedaliere delle Marche) quando di fatto, escluse alcune condizioni (vedi neurochirurgia / centri trapianti e poco altro), la medicina, almeno quella diagnostica terapeutica, è costituita da patologie gestibili in qualunque struttura ospedaliera. Cosa non può fare un medico ed un infermiere della nostra medicina, chirurgia, ortopedia etc. rispetto ad un sanitario che opera a Torrette? Le condizioni diagnostiche, terapeutiche ed assistenziali sono sugli stessi livelli. Rimane il problema della professionalità degli operatori: qualcuno per caso vuole dire che sono meno bravi? Si afferma che sono meno affidabili perché hanno una casistica ridotta per numero di pazienti e quantità di interventi. Per forza: non potrà essere diversamente se continuiamo a dirottare i pazienti con la politica dell’accentramento, rafforzando così un tren\d annunciato e poi promosso.
Cosa si vuole che scelgano i pazienti?
Se poi i politici che dovrebbero promuovere idee di base si accontentano solo di rilevare piccole e fuorvianti questioni organizzative, siamo molto lontani da un co- interessamento dei cittadini e da una gestione responsabilmente condivisa.
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